La popolazione brasiliana è l'oggetto di una politica di morte.
Mentre la maggior parte del mondo adotta delle misure per proteggere le proprie popolazioni, promuovere la vaccinazione, imporre l'isolamento sociale, pagare um reddito minimo e produrre campagne per chiarire l'importanza dell'uso di maschera e di l´igienizzante, in Brasile, il Presidente della Repubblica fa il esatto oposto. Stimola le agglomerazioni, ostacola l'acquisto e la distribuzione di vaccini, mette in dubbio l'uso di una maschera come misura di prevenzione della contaminazione, incoraggia l'uso di farmaci controindicati da robusti studi già pubblicati dalla comunità scientifica.
Inoltre, promuove un ambiente di persecuzione e imbarazzo per i ricercatori e le istituzioni brasiliane che promuovono le conoscenze scientifiche necessarie per affrontare i gravi problemi derivanti dalla pandemia.
Istituzionalmente, il governo federale agisce ancora, cercando di impedire a governatori e sindaci di prendere misure di protezione contro la diffusione del virus, anche se è consapevole che il sistema sanitario in Brasile è crollato.
Le azioni e le omissioni del governo federale e del parlamento brasiliano, che non processano più di sessanta richieste di impeachment, né creano leggi per stabilire misure per proteggere la vita, provocano direttamente la morte di circa 3.000 brasiliani al giorno.Si stima che nel luglio 2021 il Brasile raggiungerà i 500.000 morti. Questo numero schiacciante non è un risultato necessario della pandemia, ma di questa politica che nega la scienza ed espone la popolazione alla morte.
Attualmente, per la prima volta nella sua esistenza, il Sistema Sanitario Unificato (SUS), che serve tutte le donne e gli uomini brasiliani, stá per crollare in tutto il paese. I responsabili di ospedali pubblici e privati riferiscono quotidianamente che l'apporto di ossigeno alle persone ricoverate non è sufficiente e che in circa 15 giorni saranno esauriti i farmaci necessari per effettuare le intubazioni. I corpi sono ammucchiati e le persone aspettano in lunghe file per certificare i decessi.
Regna il caos.
In un paese continentale come il Brasile, in cui si trova la principale foresta responsabile della continuazione della vita umana sulla terra, ciò significa una catastrofe umanitaria e ambientale di proporzioni mondiali. Se ha svolto studi che dimostrano che la falda freatica à contaminata dalle sepolture prodotte su larga scala, a causa della spaventosa mortalità.
Il movimento di persone verso altri paesi, a fronte delle mutazioni più aggressive presentate da SARS-COV 2, può significare la ripetizione della realtà brasiliana in altre parti del mondo.
La gestione volutamente adottata nel nostro Paese può compromettere, concretamente, la continuità della vita umana sulla Terra.Innummerevoli denunce sono state registrate internamente, ma si scontrano con il sistema di sostegno politico organizzato in stretta collaborazione com gli organi ispettivi e il Potere Legislativo. Ciò ha motivato AJD e diverse altre entità della società civile ad agire nell'ambito del sistema internazionale per la protezione dei diritti umani.
Diverse petizioni sono state presentate alla Commissione Interamericana dei Diritti Umani, al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite e alla Corte Penale Internazionale, fino ad ora però non sono proseguiti i processi di indagine né sono state prese misure per l'efficace tutela della vita delle persone nel nostro Paese.
Di fronte a questo scenario catastrofico, esasperate e indignate dall'inerzia delle nostre istituzioni, ai limiti delle nostre forze di fronte alla violenza istituzionale rappresentata da questa gestione assassina, le organizzazioni e gli enti sottoscritti, in RICHIESTA DI AIUTO, SUPPLICANO alle istanze internazionali manifestarsi imediatamente sulle richieste formulate, al fine di costringere il governo federale ed il parlamento brasiliano ad adottare misure che proteggano la vita dei brasiliani.
Judges for Democracy Association
Valdete Souto Severo, Presidente.
Sottoscrivono anche quel documento:
- Asociación Latinoamericana de Medicina Social
- Associação Americana de Juristas Rama Brasil (AAJ)
- Associação Brasileira de Ergonomia (ABERGO)
- Associação Brasileira de Estudos do Trabalho (ABET)
- Associação Brasileira de Juristas pela Democracia (ABJD)
- Associação Brasileira de Médicas e Médicos pela Democracia - ABMMD
- Associação Brasileira de Saúde do Trabalhador e da Trabalhadora (ABRASTT)
- Associação Brasileira dos Terapeutas Ocupacionais (ABRATO)
- Associação Latinoamericana de Juízes do Trabalho (ALJT)
- Centro Brasileiro de Estudos de Saúde (CEBES)
- Comissão Brasileira de Justiça e Paz/CNBB
- Comitê em Defesa da Democracia e do Estado Democrático de Direito
- Comitê Panamericano de Juízas e Juízes para os Direitos Sociais e Doutrina Franciscana - COPAJU
- Departamento de Saúde Coletiva – Faculdade de Ciências Médicas da Unicamp (DSC/FCM/Unicamp)
- Fórum Acidentes do Trabalho (FÓRUMAT)
- Fórum Bem Viver, Marabá, Pará
- FRENTE AMPLA EM DEFESA DA SAÚDE DE TRABALHADORES (em representação de 54 instituições e movimentos sociais)
- Grupo de Estudos TRAGES (Trabalho, Gestão e Saúde/UFG)
- Grupo de Extensão e Pesquisa Trabalho e Saúde Docente (TRASSADO/UFBA)
- Grupo de Trabalho Saúde do Trabalhador (DVRT/PAIR), da Sociedade Brasileira de Fonoaudiologia (GT-ST/SBFa)
- Instituto Trabalho Digno (ITD)
- Instituto Transformance: Cultura & Educação, Marabá, Pará
- Laboratório Interinstitucional de Subjetividade e Trabalho (LIST) – Departamento de Psicologia (DPI) – Universidade Estadual de Maringá (UEM)
- MARCHA MUNDIAL POR JUSTIÇA CLIMÁTICA/ MARCHA MUNDIAL DO CLIMA
- MNCCD - Movimento Nacional Contra Corrupção e pela Democracia
- Nova Central Sindical de Trabalhadores (NCST)
- Observatório Sindical Brasileiro – Clodesmidt Riani (OSBCR)
- Pastoral Operária (PO)
- Programa de Pós-Graduação em Ciências da Reabilitação (PPG-REAB/UFBA)
- Programa de Pós-Graduação em Saúde, Ambiente e Trabalho (PPSAT/UFBA)
- Red de Salud y Trabajo de la Asociación Latinoamericana de Medicina Social (ALAMES)
- Rede Brasileira de Arteducadores (ABRA), Belém, Pará
- Rede Irerê de Proteção à Ciência
Segue a carta no anexo: LETTERA_APERTA.pdf